Descrizione Progetto
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Cenni storici e tecnici
A questo regolo è stato dato un nome che deriva dalla sua applicazione allo studio delle pendenze. Si tratta di un’ edizione moderna e riadattata del ‘quarto di cerchio degli agrimensori’ recante al suo interno un ‘quadrato geometrico’, che è il reticolo di linee perpendicolari. Questo tipo di strumento fu descritto da Pierre Vernier nel 1631; nei musei ne esistono esemplari molto pregiati in ottone.
Regolazione
Il regolo clivometrico consente di ricavare molti dati relativi a terreni in pendenza. Innanzitutto esso consente di ricavare la pendenza di un piano conoscendone l’ inclinazione o viceversa. È sufficiente per questo scopo far coincidere il cursore con un valore di una scala e leggere il valore corrispondente sull’ altra. Esempio: pendenza di un piano inclinato di 20° : 36,596.
Il regolo consente anche di determinare la distanza reale se è nota la distanza planimetrica o viceversa. Esempio: misuriamo sulla carta tra i punti A e B una distanza di 7,5 km; il dislivello tra i due punti, che possiamo dedurre dalle isoipse è di 2200 m. Se facciamo corrispondere il cursore con il punto in cui si incrocia la linea orizzontale dei 2200· m con quella verticale dei 7,5 km potremo leggere sul cursore la distanza reale : 7,85 km; il cursore indica anche sulle scale la pendenza media (30°0) e l’ inclinazione media (16,5° ).
Un altro esempio. Lungo un terreno scosceso si effettua un percorso di 4500 passi. Tra la sommità e la base del percorso misuriamo, grazie a un altimetro da tasca, un dislivello di 1800 m. Dobbiamo determinare la distanza ‘planimetrica per riportare sulla carta la nostra posizione stimata. Con il regolo calcolatore stabiliamo subito che 4500 dei nostri passi corrispondono a 2925 m; facciamo allora coincidere 2925 del cursore con la linea orizzontale dei 1800 m; a quel punto corrisponde una linea verticale, e quindi una distanza planimetrica di 2300 m. La pendenza media è del 79% e l’ inclinazione media di poco più di 43 °.
Bisogna notare che il regolo fornisce dati precisi quanto più regolare è l’ inclinazione del pendio. Se un pendio 8 nettamente suddiviso in due o più parti aventi pendenze decisamente diverse è bene trovare le distanze reali indipendentemente per le due parti e sommare i risultati. Vediamo infatti che alla medesima distanza planimetrica possono corrispondere varie distanze reali a seconda dell’ andamento del terreno.
Nel caso illustrato in figura è quindi bene misurare la distanza reale del tratto AB e sommarla alla distanza reale del tratto BC, piuttosto che calcolare la distanza reale AC, che risulta imprecisa perchè la pendenza è tutt’ altro che regolare.
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